Estratto da Minerva Chirurgica
Vol. 49 n. 11 Pag. 1089 – 1094 (novembre 1994)
Edizioni Minerva Medica Torino
L’intervento di mastoplastica additiva si esegue per ottenere un aumento volumetrico delle mammelle. Il materiale utilizzato maggiormente è rappresentato dalle protesi mammarie.
Utilizzo solo protesi di ultimissima generazione che contengono silicone in uno “stato fisico” di massima sicurezza.
Le protesi possono essere allocate sotto le ghiandole mammarie o al di sotto dei muscoli pettorali, con accessi chirurgici di pochi centimetri di lunghezza nei solchi sottomammari, periareolari od ascellari.
Personalmente, salvo controindicazioni particolari, preferisco l’alloggiamento sottoghiandolare,soprafasciale con accesso dal solco sottomammario.
Durante le visite preoperatorie spiego nei dettaggli, alle pazienti, i vantaggi o gli svantaggi delle varie opzioni oltre alle indicazioni, le eventuali controindicazioni, i possibili risultati, le eventuali possibili, ancorchè remote, complicanze.
L’intervento può essere eseguito anche in anestesia locale, sempre in clinica comunque, personalmente lo eseguo solo in anestesia generale con ricovero in casa di cura ed una notte di degenza. Consiglio una settimana di riposo domiciliare con medicazioni da effettuarsi a cura dell’operatore che possono variare da due a tre nella prima settimana. Nella seconda settimana è possibile riprendere attività leggere. Trascorse tre settimane, normalmente consiglio il nuoto in piscina oltre ad eventuali massaggi locoregionali.
Consiglio l’utilizzo di reggiseno scelto, da me, ad hoc, a seconda dei casi, per almeno tre mesi da tenersi anche nelle ore del sonno.
La tenuta di un intervento del genere non dipende più dalle protesi, ( se si utilizzano protesi di ottima qualità e di ultimissima generazione biotecnologica ), bensì da fattori legati alla vita della paziente ed al suo sviluppo corporeo: dimagimento, aumento eccessivo di peso, gravidanze, cura del corpo e del tono muscolare.
Per qualsiasi evenienza nel corso della vita, le protesi possono essere rimosse con un banalissimo intervento anche ambulatorile in anestesi locale o sostituite.
L’addominoplastica è un intervento finalizzato a ripristinare il normale assetto della parete addominale.
L’intervento può essere di natura estetica, funzionale o ambedue.
L’addominoplastica estetica ha l’obiettivo di minimizzare i grembiuli adiposi prevalentemente ipogastrici e sovrapubici. L’addominoplastica funzionale ha invece l’obiettivo di ricondurre la parete addominale nella sua componente muscolare ad una situazione fisiologica, intervenendo su patologie quali le ernie ombelicali ed i laparoceli o lomboceli.
Vi sono tecniche diverse finalizzare all’ottenimento del miglior risultato possibile che si prestano ai vari casi sempre diversi l’uno dall’altro. Si parte dall’intervento di liposuzione o di lipectomia per giungere nei casi più complessi alla plastica dei muscoli retti. Su quest’ultimo argomento ho descritto una tecnica personale.
L’intervento di blefaroplastica è un intervento finalizzato a risolvere le diverse problematiche relative alle regioni palpebrali superiori e/o inferiori.
Si parla infatti di blefaroplastica superiore e/o inferiore.
Quali gli obiettivi?
Allegerimento cutaneo in eccesso e correzione delle piccole ernie adipose.
Inferiormente il sacrificio cutaneo è scarsissimo a differenza del settore superiore dove la semiluna miocutanea ( cute più muscolo orbicolare ) può essere sacrificata in misura più consistente.
In ambedue i settori si può asportare il tessuto adiposo peribulbare in eccesso erniato attraverso loci di minor resistenza del muscolo orbicolare e della fascia.
Il risultato è molto soddisfacente sia per l’alleggerimento delle palpebre superiori che restituiscono ai pazienti uno sguardo più giovanile ed ampio sia per la risoluzione delle borse inferiori.
Attenzione: le occhiaie sono ben altra cosa e non sono corregibili chirurgicamente.
L’intervento combinato del settore superiore con quello inferiore consiglierebbe un’anestesia generale, mentre per la blefaroplastica bilaterale solo superiore l’intervento si esegue tranquillamente in daysurgery ed in anestesia locale, sempre in clinica ma senza ricovero.
Domanda frequente: le zampe di gallina della regione paraorbitaria/temporale si risolvono con un intervento di blefaroplastica? Risposta: no, per quelle occorre un trattamento diverso.
Cicatrici: praticamente invisibili. Ci sono ma si vedono poco o nulla per la particolare capacità di cicatrizzazione delle palpebre, soprattutto dopo qualche mese. Nelle more le pazienti si aiutano con un trucco anche molto leggero.
Con tecniche particolari che si avvalgono dell’utilizzo di cannule da inserire nell’ambito del tessuto adiposo localizzato è possibile ridurre lo spessore dello stesso. Le regioni che più si prestano a tale tipo di intervento sono le regioni trocanteriche e glutee. Molte altre regioni anatomiche possono essere trattate ma sono personalmente contrario e cerco di limitarne l’indicazione al massimo .
- E’ possibile correggere una asimmetria mammaria o volumetrica o di posizione.
– E’ possibile correggere un seno tuberoso monolaterale o bilaterale.